VERIFICA STATICA DEI PARAPETTI IN ACCIAIO – AUDITORIUM IS SERENAS BADESI
I parapetti per terrazzi o scale, essendo un presidio fondamentale per la protezione dalla caduta nel vuoto di persone o cose risultano costruttivamente vincolati al rispetto di norme dedicate; per chiarezza sugli aspetti fondamentali che riguardano la progettazione e il collaudo di parapetti ci riferiamo alle principali norme specifiche che dettano i seguenti vincoli:
- Altezza: i parapetti devono essere alti almeno 1 metro dal piano di pavimento –( sicurezza luoghi di lavoro (D.P.R 27-4-1955 n. 547) e superamento barriere architettoniche (D.M. 14-6-1989 n. 236)).
- Sporgenze sulla parte interna: non devono presentare nella parte interna sporgenze situate ad un’altezza dal pavimento tale da favorire l’appoggio del piede e lo scavalcamento da parte dei bambini.
- Dimensione massima dei vuoti: deve essere fissato in modo da impedire il passaggio di oggetti; non devono lasciar passare una sfera di 10 cm di diametro –( superamento barriere architettoniche (D.M. 14-6-1989 n. 236)).
- I parapetti devono essere in grado di resistere ad una spinta orizzontale Hk 2 kN/m applicata alla quota del bordo superiore –( D.M. 17.01.2018).
Eseguite le verifiche delle geometrie, che hanno trovato corrispondenza con gli elaborati grafici di progetto, dove i parapetti hanno altezza h> 100 cm senza sporgenze sulla parte interna e la distanza tra le stecche non consente mai l’attraversamento di una sfera di 10 cm di diametro, si è proseguito con la verifica di deformazione. Questa ha riguardato la parte centrale del parapetto in corrispondenza del pianerottolo intermedio interessando un montante che è stato sottoposto ad una spinta orizzontale pari 2 kN applicata in testa allo stesso.
La prova è stata effettuata tramite l’impiego di un martinetto idraulico posizionato all’altezza del corrimano, azionato da una pompa della portata di 1000 Bar, capace di realizzare carichi concentrati, e di consentirne l’applicazione in maniera quasi istantanea; la prova ha quindi interessato totalmente il montante innanzi menzionato ed è stata articolata in una fase di carico ed in una di scarico. La prima fase di carico è stata effettuata alle ore 11,45 con un incremento del carico di prova, da 0,00 a 10 Bar (160 daN), cui ha fatto seguito lo scarico istantaneo.
Si è quindi provveduto ad effettuare un nuovo ciclo di carico (ore 12,00); la fase di carico è stata realizzata con diversi incrementi del carico di prova intervallati l’uno dall’altro di circa 1-2 minuti, fino a raggiungere il carico massimo di prova di 240 daN.
La fase di scarico è stata realizzata con un decremento istantaneo del carico di prova, fino a riportare la struttura nelle condizioni iniziali a 0.00 daN.
La deformazione massima è stata rilevata alle ore 12,20 e vale 6,90 mm (deformata raggiunta al carico di 240 daN). Lo schema di carico relativo alla prova è illustrato nell’allegato tabulato, in tale allegato viene indicato il valore della deformata massima e vengono riportate le letture eseguite ai corrispondenti carichi applicati.
Dall’analisi dei risultati ottenuti si rileva:
– che le deformazioni si sono accresciute in modo pressoché proporzionale ai carichi;
– che la deformazione residua allo scarico è nulla;
– che non si sono verificate lesioni o deformazioni anomale.